venerdì 8 luglio 2016

Othelloman, la voce rap contro la mafia: parlo ai giovani con la musica per trasmettere la legalità e la vita

Sperimentare e sviluppare una cultura della responsabilità e della legalità utilizzando strumenti e linguaggi più vicini ai giovani. Questo uno degli obiettivi di Salvatore Petrotta Reyes, in arte Othelloman, che da Palermo, a Roma, Milano e in altre numerose città, porta la musica, ma anche un messaggio ai ragazzi e alle ragazze a partire dalle scuole; quei ragazzi che hanno bisogno di concretezza, regole e principi a cui appoggiarci. Lo fa attraverso la musica rap, lanciando e condividendo messaggi, parlando di quello che non funziona nelle città, nelle vite di ogni persona, cercando di trasformare in positivo quello che esiste nella nostra terra, isolando quelle negative.
Basta lamentele, basta accuse. “E’ tempo di definizioni anche, descrizioni e di restare incantati dalle dinamiche che si incontrano, ora c’è bisogno di ironia, di passione senza rabbia”.

Da Palermo è venuto a Roma, dove nel 2014 con Fiorello ha iniziato una collaborazione nella sua Edicola Fiore (ripetuta brevemente anche quest’anno) e da lì ha portato avanti una serie di percorsi e iniziative.
La sua musica è una passione nata al caldo, Othelloman scrive testi, ha continuato a farlo anche quando si è trasferito anni a Milano prima di tornare a Palermo e continuare l’università, Scienze della formazione, dove aveva “una media altissima” e i professori “ho scoperto che studiavano i miei testi”.
Più che rapper antimafia, preferisci definirsi “rapper provita”, proprio per sottolineare il suo amore per la vita e quell’amore che anche i giovani devono percepire.
“Io ho la passione per la musica. Mi sono reso conto che i ragazzi che ascoltavano la mia musica ne erano influenzati drasticamente. Forse l’episodio di cui mi chiedevi è il seguente: un ragazzo mentre stava facendo l’amore con la sua donna si rende conto di essere venuto dentro di lei; in quel momento stavano ascoltando una mia canzone; hanno deciso di chiamare la figlia Stella perché la canzone in quel frangente diceva ‘come le stelle’.
Oggi mi rendo conto di aver fatto la scelta più bella del mondo; i ragazzi – che vengono troppo spesso definiti dagli strumenti di comunicazione generazione di imbecilli – hanno solo bisogno di stimoli, di persone che li risveglino”.
Tutto questo senza dimenticare la sua Sicilia che non ha mai abbandonato. A Mondello, a giugno infatti con alcuni writer sul muro dei parcheggi di via Mongibello ha realizzato graffiti nel contesto della manifestazione INSIGHT – Graffiti Jam ideata da Skip La Comune.

Ascolta l’intervista <clicca qui>


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