lunedì 13 luglio 2015

"Ciak, motore azione". Parla Nori Corbucci, vedova del regista che ha segnato un'epoca

Spontanea e spigliata, la scrittura di Nori Corbucci affascina immediatamente. Una simpatica comunicativa e una vivacità di porgere la sua che caratterizza sin dalle prime pagine il suo, «Ciak, motore, azione» (Ibiskos editrice), un libro, giunto alla sua quarta edizione in cui è possibile fare un viaggio attraverso i ricordi sul mondo del cinema e i suoi protagonisti più famosi che Nori, moglie del regista Sergio Corbucci, morto nel 1990, ha conosciuto bene.
Era il 1955 quando, a causa un guasto, il treno che
doveva portare a Cortina Nori, la madre e la sorella, si fermò a Roma. La sosta in via Veneto fu fatale: l'atmosfera di quella mitica strada sedusse a tal punto Nori che due anni più tardi, ventenne, si trasferì dalla sua Napoli a Roma.
Abbiamo incontrato Nori Corbucci e abbiamo rivissuto con lei questo meraviglioso viaggio nel cinema.

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