martedì 16 agosto 2016

Abebe Bikila

Oggi vogliamo parlarvi delle olimpiadi del 1960, con lo sfondo meraviglioso della città eterna, vi raccontiamo le gesta di colui che in una notte di fine estate divenne l’ottavo re di Roma: Abebe Bikila
Gli anni 60 portano l’uomo sulla Luna; negli Stati Uniti si appresta a vincere le elezioni il giovane John Fitzgerald Kennedy diventando il primo presidente cattolico della storia americana, l’Africa inizia a liberarsi dal gioco coloniale europeo, mentre l’Italia del boom economico, della motorizzazione di massa e degli “urlatori” ospita per la prima volta le Olimpiadi, onore che tocca, e non poteva essere altrimenti, a Roma.

La “città eterna” offre uno scenario unico per rinverdire i fasti di Olimpia; un’atmosfera magica che raggiunge il proprio culmine nella serata del 10 settembre 1960, quando si svolge la disciplina principe dei Giochi: la maratona.
Alla partenza il ventottenne etiope Abebe Bikila è uno dei tanti, un perfetto sconosciuto che attira l’attenzione del pubblico soltanto per la sua scelta di correre scalzo. Agente di polizia e guardia del corpo personale dell’imperatore Hailé Selassié, Bikila diverrà ben presto “l’ottavo Re di Roma”.
Con sfondo, il meraviglioso scenario della Roma antica, impreziosito ulteriormente dalla notte romana di fine estate, Bikila sembra volare leggiadro sulle vie della “città eterna”, una corsa fluida che lo porta a tagliare per primo il traguardo, stabilendo anche il record mondiale della specialità. Una vittoria che regala non solo all’Etiopia, ma all’intero continente africano la prima medaglia d’oro nella storia dei Giochi moderni.
Quattro anni più tardi Bikila, reduce da un’operazione d’appendicite, corre (stavolta con le scarpe) e vince anche la maratona olimpica di Tokyo, bissando il successo romano. Nel 1969 un incidente stradale lo paralizza dal torace in giù, ma Bikila non si arrende: si cimenta nel tiro con l’arco, nel ping-pong e partecipa alle paralimpiadi di Heidelberg del 1972. Abebe muore nel 1973, a soli 41 anni, per un’emorragia cerebrale; a Roma, in via di San Gregorio (vicino al Palatino) una targa ricorda l’impresa di Bikila in quell’indimenticabile notte romana del 1960.
Fabrizio Silvestri – Giovanni Fenu

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