sabato 6 agosto 2016

L’epopea di Carlo Airoldi

Carlo Airoldi
La storia di questo secondo giorno delle Olimpiadi Rio 2016, si sviluppa al tramonto del XIX secolo in un’epoca di forti tensioni tra le nazioni europee. Il sogno del barone Pierre de Coubertin, riveder nascere il mito delle Olimpiadi, prende forma nella speranza di trovare nello sport un fattore di unione tra i popoli. Protagonista di questa puntata è un italiano, Carlo Airoldi, un uomo che ha mostrato bene cosa voglia dire veramente avere lo “spirito olimpico” e la passione per lo sport.
Carlo Airoldi nasce ad Origgio, in provincia di Varese, nel 1869. Fisico basso, tarchiato e robusto, il giovane Carlo, operaio, nutre sin da piccolo una grande passione per l’atletica. Un interesse che lo porta ben presto ad arrotondare l’esiguo stipendio della fabbrica con esibizioni a pagamento di lotta, braccio di ferro e sollevamento pesi con la speranza nel cuore un giorno di poter prendere parte alle gare di corsa. Tra le imprese dell’atleta varesotto spicca su tutte la partecipazione, nel 1895, alla Torino-Marsiglia-Barcellona, una corsa di oltre 1000 Km, organizzata dai “Pionieri della Pace” un’organizzazione convinta che si potesse, attraverso lo sport, avvicinare i popoli.

In un’epoca in cui non di rado, in corse così lunghe, i distacchi si calcolano in ore quando non in giorni, il 24 settembre 1895 i cittadini di Barcellona che si accalcano sull’arrivo, assistono ad un inedito testa a testa tra Airoldi e il francese Louis Ortègue. Ad un Km dall’arrivo la svolta: il francese cade a terra per la fatica e l’italiano, accortosi dell’accaduto, non esita a caricarselo sulle spalle e con tale “carico” tagliare il traguardo. Un gesto nobile ed un premio di 500 pesetas offerto dalla municipalità catalana che Airoldi divide con Ortègue per pagarsi il viaggio di ritorno in treno.
La vittoria in terra spagnola galvanizza Airoldi deciso, nonostante il rifiuto dell’Italia a prendervi parte, a partecipare ai primi Giochi olimpici dell’epoca moderna in programma ad Atene. C’è da trovare però la somma necessaria per la spedizione in terra greca. Airoldi, sempre a corto di denaro, decide di recarsi ad Atene a piedi; supportato dal periodico “La bicicletta” il 28 febbraio 1896 ha inizio così un epico viaggio; 70 Km al giorno per un totale di 2000 Km da percorrere.
Airoldi attraversa strade fangose, dissestate e non di rado infestate dai briganti al punto che il console italiano ben presto gli mette a disposizione un piroscafo. Sbarcato a Spalato, Airoldi giunge a piedi ad Atene il 31 marzo 1896. Accolto in maniera trionfante, il tripudio purtroppo dura poco: il CIO, infatti, rifiuta la sua iscrizione alla maratona; “fatale” al varesotto quelle 500 pesetas guadagnate a Barcellona e che lo rendono, agli occhi degli organizzatori, un “professionista”. Al caparbio, quanto sconsolato, Airoldi, non rimane che assistere alla vittoria nella maratona di Spiridon Louis.
Olimpia Racconta anche in questa puntata taglia il traguardo. Domani grazie a Giovanni Fenu vi racconteremo come e quando è nato il giuramento olimpico….
Buon divertimento con RIO2016 e vinca il migliore…
Fabrizio Silvestri – Giovanni Fenu

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